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L’opera di Massimo Turchi sulla linea Gotica non è la storia solo di un pezzo della Seconda guerra mondiale, quello a noi più vicino, della Liberazione dell’Italia, delle operazioni militari degli eserciti alleati e tedeschi, delle vicende della Resistenza e della guerra civile che coinvolse ribelli e repubblichini. È anche e soprattutto narrazione in presa diretta delle comunità attraversate dalla guerra e dalle stragi nazifasciste, delle 38 nazionalità e minoranze che si sono trovate a combattere nella Penisola (dai soldati brasiliani ai partigiani sovietici, dagli afroamericani agli ebrei palestinesi, fino agli azeri e turkestani della Wehrmacht), dei traumi che ancora oggi vivono e si trasmettono sui territori investiti dal conflitto. Il ricorso alle fonti memoriali e alle testimonianze fornisce al racconto dello storico una forte vividezza e anche una commovente drammaticità, rendendo più comprensibili temi complessi senza però mai cadere nella semplificazione e quindi nella banalizzazione.
In questo secondo, cruciale volume della trilogia sulla linea Gotica, dedicato al “lungo autunno” che precede le fasi finali dell’ultimo fronte di guerra in Italia, si prenderanno in esame l'avanzata britannica nella Romagna fino al fiume Senio, tutte le vicende del movimento partigiano emiliano, carrarese, massese e spezzino coinvolto nella repressione tedesca e della Rsi, e inoltre le azioni americane nella primavera del 1945 nel pistoiese, nel bolognese, in Garfagnana e nelle montagne di Massa e Carrara, fino alle azioni primaverili inglesi nel ravennate, nel forlivese-cesenate e nella zona di Reggio Emilia.