L’eccidio di Roncastaldo Musica tradizionale cantastorie Parole di Federico Berti
Figlio mio lo voglio cantare Anche se per qualcuno è un’offesa Se quel crimine ancora gli pesa Che il fascismo rivuole portar In quei giorni la guerra fu persa Si attendeva il passaggio del fronte Tra le opposte fazioni sul monte Il paese si andava a schierar Al mulino che è sotto Piamaggio S’una piccola radio a galena Socialisti coll’anima in pena Ascoltavano le informazion Si nascondono gli antifascisti Son dispersi alla macchia nel bosco In quei mesi l’autunno era fosco Non avevan vestire o mangiar Inzuppati dal fango e dal freddo Fanno presto un rifugio a trovare Una moglie che voglia rischiare Ospitarli quel triste mattin Richiamati da un vile impostore I tedeschi alla porta han picchiato D’ammazzare i parenti han giurato Andar via dovranno di là L’hanno presi con quella minaccia L’han trovati leggendo un biglietto Il vigliacco sarà maledetto Traditore che li denunciò Arrivò un altro senza fortuna Lamentando aver visto i soldati Ignorando ch’eran gli alleati Al nemico si va a consegnar Disse uno di quegli aguzzini E’ il momento che ognuno aspettava Ma il soldato la sposa indicava Opportuno è sparire di là Cara moglie io qui ti saluto Raccomando i compagni vicini Agli albori di altri mattini Zapperemo la terra del ciel Il plotone si mise in cammino A torture li vuol sottoporre Andran là dove il Lognola scorre Prigionieri in un vecchio porcil All’atroce violento supplizio Rovinati a colpi di scure Oltraggiate le teste sicure La barbarie fu senza pietà E un compagno fuggito al macello Non sappiamo per quale ragione Ora vive in un’altra nazione Né qualcuno lo può ritrovar Barattando un cordiale silenzio All’insegna delle istituzioni Son mancati alle celebrazioni Tanti sindaci di Monghidor A quei morti che parlano ancor