Comune decorato di Croce di guerra al Valor militare, anche Fusignano subì le sofferenze della lunga sosta del fronte e le distruzioni dei bombardamenti alleati che distrussero gran parte del suo patrimonio artistico. Agli inizi del 1945 la popolazione fu costretta dai tedeschi ad evacuare il centro abitato, già sotto attacco dal mese di dicembre. A marzo anche l’ospedale, ultimo presidio medico rimasto in zona, fu abbandonato, lasciando Fusignano completamente disabitato.All’alba del 10 aprile ’45, tra Fusignano e Alfonsine, dopo un intenso fuoco di artiglieria, i soldati italiani del Gruppo di combattimento Cremona con l’operazione Sonia si preparavano ad attaccare gli argini del fiume Senio. Verso mezzogiorno il 3° battaglione del 22° reggimento liberava Fusignano, presidiato ancora da alcuni carri armati tedeschi. Oggi il punto di attraversamento del fiume (su via Rossetta, in destra orografica) è segnalato da un monumento sull’argine con pennone e lapide. Un altro monumento dedicato ai liberatori è posto all’ingresso di Fusignano, subito dopo il ponte sul Senio della provinciale 9: una doppia lapide ricorda gli eroi del Cremona e della 28a brigata partigiana Garibaldi e le nazionalità dei soldati che combatterono per lo sfondamento del fronte in quest’area. Ai partigiani fusignanesi, infine, è dedicata la lapide sulla facciata del municipio che riporta 21 nomi.(Estratto da G. Ronchetti, "La Linea Gotica, i luoghi dell'ultimo fronte di guerra in Italia", seconda edizione 2018, Ed. Mattioli1885)