Nella notte fra il 25 e il 26 agosto 1944 il II Corpo polacco, la 1a divisione canadese e la 46a britannica cominciano a muoversi verso il Metauro. Canadesi e britannici filtrano tra le linee polacche e guadano il fiume senza incontrare resistenze, poi, pochi minuti prima della mezzanotte, improvviso si scatena l'inferno delle artiglierie per coprire l'avanzata. All'alba già cinque divisioni alleate sono oltre il Metauro e i canadesi prendono Saltara e Serrungarina, mentre arriva il premier inglese Churchill, venuto ad assistere di persona all'avvio del grande attacco. Il 27 agosto i canadesi attaccano in forze i capisaldi fortificati di Ginestreto e Monteciccardo con l'appoggio dell'aviazione. Nel settore di sinistra, intanto, si muove anche la 4a divisione indiana, che attraversa il Metauro, affronta i monti della Cesana e raggiunge Urbino il giorno dopo. La Linea Rossa, annuncio della Gotica, è subito infranta e le truppe canadesi proseguono verso la vallata del fiume Foglia, mentre i reparti della 46a divisione britannica combattono a Montegaudio e poi raggiungono Colbordolo, davanti alle difese della Linea Gotica. Intanto, nella valle del Tevere avanzano anche i reparti del X Corpo britannico. Dopo la sorpresa iniziale, Kesselring comprende le reali intenzioni degli alleati e ordina il trasferimento di rinforzi sul fronte marchigiano, facendo ripiegare il LXXVI Corpo oltre il Foglia. Il 30 agosto, dopo un terribile bombardamento aereo e terrestre che sconvolge le difese tedesche, viene sferrato l'attacco alle difese della Gotica con canadesi e inglesi che, oltrepassato il Foglia, combattono duramente a Montecchio, Borgo Santa Maria e Belvedere Fogliense, impediti nell'avanzata da estesi campi minati e difese anticarro. Anche sul crinale, nei giorni seguenti, trovano forti resistenze da parte dei paracadutisti tedeschi, in particolare a Pozzo Alto. Tuttavia, il 1° settembre la prima Linea Gotica nel settore adriatico può dirsi sfondata: i polacchi entrano a Pesaro, mentre canadesi e inglesi avanzano e i tedeschi sono costretti ad arretrare sulla seconda linea difensiva a nord del fiume Conca. Soltanto la 4a divisione indiana, dopo aver conquistato il baluardo di Montecalvo, rimane indietro e combatte a Tavoleto ed Auditore, dove i tedesche saranno snidati dai gurkha all'arma bianca. Il 3 settembre gli inglesi entrano a Morciano e a San Clemente, mentre i canadesi raggiungono il fiume Conca e lo attraversano convinti ormai di avere la strada spianata per Rimini, ma sono bloccati dal fuoco tedesco alla periferia di Riccione. Anche a nord di Firenze infuriano i combattimenti e il XIII Corpo britannico trova ostacoli nella sua marcia di avvicinamento alla Gotica. Mentre i canadesi sono bloccati a Riccione, il 4 settembre gli inglesi della 56a divisione conquistano Montefiore e quelli della 46a avanzano oltre il Conca dando il via all'attacco al crinale di Coriano, sulla via di Rimini, difeso dalla 29a divisione Panzergrenadier, l'èlite della Wehrmacht in Italia, che da poco ha dato il cambio alla 98a divisione fanteria. Per diversi giorni, pur con l'appoggio di decine di carri armati e di spaventosi bombardamenti, gli alleati restano bloccati sul crinale: quella che pareva una facile vittoria si rivela uno scacco inatteso e crollano le speranze di giungere a Rimini in breve tempo. Anche Gemmano, più a sud, resisterà per giorni agli assalti dei corazzati e delle artiglierie inglesi. L'impeto iniziale dell'offensiva dell'Ottava Armata si esaurisce in pochi giorni e viene il momento di far avanzare la Quinta Armata di Clark, il quale, con le truppe già in posizione per l'attacco al passo della Futa, decide che muoverà verso il Giogo di Scarperia. Ha saputo che i tedeschi hanno schierato alla Futa due interi reggimenti della 4a divisione paracadutisti, mentre, poco a est del Giogo, gli alleati hanno individuato il punto di giunzione tra le due armate germaniche, notoriamente il punto debole di qualsiasi esercito. Sul fronte toscano Kesselring si ritira sulle sicure difese della Gotica, gli alleati avanzano e si avvicinano al nemico, nell'imminenza dell'attacco nel settore centrale. (Estratto da G. Ronchetti, "La Linea Gotica, i luoghi dell'ultimo fronte di guerra in Italia", Ed. Mattioli1885)